Frequentavo la 5° elementare e stavo aspettando la
mamma o il babbo che mi venissero a prendere al dopo scuola. Mi
ricordo che guardavo fuori dalla finestra e di fianco a me c'era
Mirco, un bambino strano, molto strano. Occhi quasi a mandorla, come
un cinesino, ma non lo era, perché era biondo e molto chiaro di
pelle. Non parlava, faceva dei versi strani, sempre con quella lingua
di fuori!! A volte bisognava stare attenti, perché ti potevi prender
anche un pugno.... Ma chi era? Ma come mai? Che strano quel
bambino....
Poi ricordo un altro pomeriggio, sempre vicino alla
finestra... vola una mosca e blaaaaa, lui riesce a prenderla e poi se
la mette in bocca!!! Blaaaaa!!! Che schifo!!!
Passano gli anni, e non ci si fa più caso, a quei
bambini strani, diversi, che diventano adolescenti e poi adulti....
Se in una famiglia vieni educato con la mentalità, che loro sono dei
bambini strani, cresci che neanche esistono perché neanche li noti
da quanto ti sono indifferenti.
Poi all'età di trentanni, mi trovavo in spiaggia,
c'era una festa. Era la “festa dei surfisti". Dai bei ragazzi,
mmmm che fisici. Vai che bello!! Musica bellissima, strepitosa...
Ma ad un certo punto, tanta gente intorno, quasi come
una calca, mi si avvicina una ragazza, abbastanza robusta, per
qualcuno strana... Mi prende le mani e si mette a ballare con me ...
…..e RIDE RIDE RIDE...
Io mi innamoro della sua risata, mi metto a ballare,
girare, saltare con lei, senza accorgermi che è una ragazza strana,
diversa... E' una ragazza con la Sindrome Down.
Per me la ragazza più bella di tutta la spiaggia.
Non le ho mai chiesto come si chiamava, perché è
stato questione di pochissimo tempo, musica altissima e poi qualcuno,
penso un familiare, l'ha portata via mentre ballavamo.
Non la dimenticherò mai....
Ora ho 40 anni e due bambini...
"Se guardassi con il cuore oltre la disabilità"
... vorrei che i genitori insegnassero ai loro figli a vivere con la
diversità e a capire la disabilità....e a non definire più questi
bambini o persone “strane”...
"Se guardassi con il cuore oltre la disabilità"
…. vorrei insegnare ai miei figli che la diversità è una risorsa,
che i bambini disabili, o diversi come li definiscono loro, sono
bambini come loro che hanno diritto di esser amati. Sono bambini
simpaticissimi, buffi e gioiosi e come loro sono anche biricchini e
capricciosi. Sì! richiedono più attenzioni, sì! hanno difficoltà
a fare tantissime cose, hanno più bisogno di aiuto ed è
per questo che si devono amare ancora di più.
Vorrei insegnare ai miei figli che le persone
disabili sono individui che hanno diritto alla loro dignità e rispetto, e che, più che parlare di disabilità si
deve parlare di diversabilità....
“Se guardassi con il cuore oltre la disabilità”,
vorrei abbracciare forte, quella ragazza, per non farla mai, smettere
di ridere... ridere ridere....
Vanessa